PARIGI VAL BENE UNA … MONNEZZA

(Foto: Laura Cipolleschi)

I francesi se la tirano e fanno tanto gli splendidi con le loro città fleuries (piene di fiori), i trasporti verdi, i micidiali monopattini e i velò sfreccianti a emissioni zero, e credono di stare sempre un passo avanti rispetto alle altre mediocri città europee, soprattutto Roma. Ma c’è una cosa che hanno sempre invidiato alla nostra capitale e che non hanno mai osato confessare: le strade piene di monnezza.

Finalmente, uno dei tanti scioperi in corso in questi giorni ha finalmente smascherato questa loro frustrazione di avere sempre le strade pulite e i cassonetti nascosti nei cortili.

I portieri,addetti ai secchi delle immondizie, hanno finalmente potuto esibire le loro fantasie e il loro senso decorativo nell’accumulo prolungato della spazzature sui marciapiedi e si sono accese sfrenate competizioni tra di loro al punto che i cittadini, ogni mattina, possono ora assistere a molteplici composizioni di sacchi delle immondizie che cambiano ogni giorno, un po’ come gli orologi floreali che vengono ritoccati prima dell’alba. Credo stiano istituendo anche un concorso sugli immondezzai urbani più originali (sapete com’è, i francesi amano i concorsi e le classifiche di ogni cosa).

All’inizio è stato solo un accumulo selvaggio, contro i muri, dove in genere vengono allineati i contenitori verdi.

Poi si è passati a spostare i suddetti sacchi, che nel frattempo aumentavano di numero, allineandoli ai bordi dei marciapiedi, creando così una sorta di trincee per far passare la gente frettolosa, per via dell’odore, e dove magari i ragazzini potessero anche giocare a spararsi, da un marciapiede all’altro, con pistole giocattolo e non, al riparo anche dai più temibili dei proiettili. I genitori si sono sentiti rincuorati.

Che ve lo dico a fare, si è perso ogni concetto di raccolta differenziata, anche perché le composizioni solo di scarti alimentari erano di gran lunga più scarne e deperibili di quelle abbellite con cartoni, bottiglie di plastica, vetro e imballaggi alimentari.

Certo è che i più sensibili, si sono posti la questione di quanta monnezza si produca, proprio in termini di plastiche e contenitori. Sicché, dopo qualche giorno di quello spettacolo catastrofico, è bastato andare in un negozio bio per vedere come stanno cambiando le abitudini dei francesi civili.  Queste persone hanno cominciato a portare con loro sacchetti usati che si rompono appena usciti dal negozio, con frutta e verdura che rotola e si unisce ai mucchi, creando composizioni che Arcimboldo morirebbe di invidia. In seguito, per fare la spesa, uomini e donne hanno tirato fuori giacche e gilet piene di tasche, un po’ come i cacciatori, per poter sistemare gli acquisti senza usare imballaggi, tipo banane, ciuffi di porri e persino i formaggi (ma dopo la giacca è da sterilizzare col fuoco). Ma almeno si ha la coscienza a posto.

Dopo la seconda settimana di sciopero dei netturbini, la questione si è fatta più seria, in quanto i topi si sono organizzati ed hanno comunque cominciato a vandalizzare le opere d’arte ormai in piena putrefazione. E vagli a toccare le opere d’arte, ai francesi! Continuando i topi a infierire sui sacchi, bucherellando e trascinando ovunque i loro contenuti, i cittadini hanno cominciato a fare ricerche su ricerche su come smaltire l’immondizia con tecniche fai da te. Ora, essendo la maggiorparte di loro contraria al compostage, hanno cominciato a cercare esempi da copiare e la prima cosa cui è venuta loro in mente è stato di consultare il sito del comune di Roma. Ma anche li’ si sono resi conto che non ce la potevano fare, che non sarebbero mai riusciti ad emulare la loro città antagonista in quanto a Roma ci sono i cinghiali, ma a Parigi i cinghiali non ci vengono perché si mangia male e non si trovano materassi o cuscini vicino ai cassonetti dove riposarsi dopo una bella scorpacciata.

Molti hanno cominciato a corteggiare i piccioni, una volta nemici giurati dei cittadini, i quali però, memori delle persecuzioni pregresse si guardano bene dall’accettare anche la benché minima buccia di mela messa sui davanzali. E così anche i corvi, animali estremamente intelligenti e pertanto, molto molto diffidenti. Poi con tutto quel ben di Dio in strada, perché rischiare di essere catturati da un umano ed essere obbligato a smaltirne i rifiuti, magari pure in gabbia?

Pare stiano proliferando le adozioni di maialini onnivori, soprattutto le razze nane. Quanto agli escrementi lasciati dalle bestiole dentro gli appartamenti, sono state escogitate palette per la raccolta e, dato il caos, è tollerato rovesciarne il contenuto direttamente in strada, dalle finestre.

Finalmente, c’è chi invece mantiene la calma e suggerisce atteggiamenti positivi persino in mezzo alla monnezza.

Dispiace dirlo ai Francesi che sia sempre lei, Carla Bruni, che con la sua classe e la sua ironia si fa fotografare in equilibrio su un montarozzo di immondizia, annunciando l’arrivo della primavera, evocando così le parole di Fabrizio de André: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior!

(Carla Bruni Instagram)

About Ladonna del Monte

Pigra, con un buon senso dell'umorismo. Se proprio devo darmi da fare, leggo o cucino.
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